Fumo
L’assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa.
Di cosa si tratta
L’assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa. Il fumo passivo è in grado di arrecare danni, anche a chi non fuma! Secondo i dati riferiti dal ministero della Salute, si stima che in Italia siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70 mila alle 83 mila morti l’anno rendendo il fumo di tabacco la principale causa prevenibile di mortalità anche nel nostro Paese.
Il fumo è fattore di rischio per:
- Tumore al polmone. In Italia si stima che il fumo sia responsabile del 91% di tutte le morti per cancro al polmone negli uomini e del 55% nelle donne.
- Tumori in generale. Il fumo aumenta il rischio di sviluppare il cancro della vescica, del fegato, della laringe, dell’esofago, del pancreas.
- Bronchite acuta e cronica. Il fumo risulta essere una delle principali cause.
- Aumento degli episodi asmatici, infezioni respiratorie frequenti e ricorrenti.
- Infarto e cardiopatie ischemiche. Il fumo è responsabile del 30% delle morti causate da malattie coronariche e dell’aumentato rischio di morte improvvisa.
- Aneurisma aortico. Il fumo aumenta di 6 volte il rischio di decessi per rottura di un aneurisma.
- Impotenza. Il fumo è un fattore di rischio per la disfunzione erettile e causa un’erezione molto meno duratura.
- Demenza. Il fumo aumenta il rischio di sviluppare patologie e fastidi neurologici.
- Danni a bocca e denti. Determina un ingiallimento della dentina, aumenta il rischio di gengiviti e promuove l’insorgenza del cancro della bocca.
- Danni del fumo sulla sessualità femminile. Il fumo provoca la comparsa della menopausa circa 2 anni prima della media e aumenta rischio di aborti e neonati sottopeso.
- Danni al feto. Il fumo può causare un ritardo di crescita e di sviluppo mentale e polmonare.
- Invecchiamento della pelle. Il fumo accelera l’invecchiamento della pelle e provoca un aumento dell’irsutismo del volto e della raucedine.